CASO CLINICO
Paziente S.D. , di sesso femminile di anni 42, si è recata nel Febbraio
2000 presso il nostro studio lamentando un fastidioso malessere a livello del
secondo quadrante con difficoltà generalizzata alla masticazione. La paziente
ha dichiarato di accettare qualsiasi terapia tranne apparecchi rimovibili.
Dall' esame clinico, dall' esame della ortopantomografia (Fig. 1) e dalle impronte
di studio proponiamo la seguenti terapie:
Primo quadrante: estrazione del 14, inserimento,
dopo due mesi, di due impianti endossei ( A T ); esposizione degli impianti ed
impronte per tre elementi in oro¬ceramica 13-15, dopo circa sette mesi.
Secondo quadrante: Protesi fissa in oro-ceramica
23-27 dopo sei mesi dalla applicazione di un impianto (A T) a livello del 23 e
di un impianto nello spazio edentulo 24-27 contemporaneamente al rialzo del seno
mascellare.
L'applicazione dell'impianto e del rialzo del seno, presentando il 25 ed il 27
mobilità patologica, si rendono necessari per una protesi fissa 23-27
Terzo quadrante: Dal momento che l'elemento protesico
deve essere sostituito decidiamo di inserire un impianto ed attuare una protesizzazione
fissa 36-37 dopo tre mesi.
Quarto quadrante: elemento un porcellana sul 44.
TAPPE DEL TRATTAMENTO
Effettuiamo il rialzo del seno nel secondo quadrante con inserimento di un impianto
e nella stessa seduta inseriamo un impianto nello spazio edentulo 23
- Foto 1: Rx pre-operatoria. Dallo studio della rx si nota nel secondo quadrante
la possibilità di inserire un impianto a livello del 23 e di un impianto,
dopo aver rialzato il seno mascellare, nello spazio edentulo 25 -27
- Foto 2: Incisione palatina e rilasciante vestibolare
- Foto 3: Lembo scollato e sollevato.
- Foto 4: Scheggia ossea che verrà ribaltata medialmente ed in alto
- F oto 5: Viene inserita nella cavità neoformata idrossilapatite ed
una membrana in collagene successivamente un calibro per calcolare visivamente
la lunghezza dell'impianto da inserire. La lunghezza dell'impianto è data
dalla distanza tra la cresta ossea e la scheggia ossea ribaltata.
- Foto 6: Impianto inserito
- Foto 7: Applicazione di ulteriore idrossilapatite e inserimento di una membrana
riassorbibile in collagene per chiudere la breccia.
- Foto 8: Sutura dal lato palatino e vestibolare . Viene scollato un lembo per
inserire il secondo impianto a livello del 23.
- Foto 9: Inserimento del secondo impianto.
- Foto 10: Radiografia di controllo a distanza di un anno.
Conclusione: Il singolo impianto che va ad interessare
il seno mascellare collocato simultaneamente ad innesti di idrossilapatite e membrane
in collagene trova indicazione non solo in casi estremi di edentulia totale, ma
anche nelle edentulie parziali al fine di aumentare il numero di pilastri per
una protesi fissa, (risparmiando quella rimovibile), stabilizzare denti con lieve
mobilità e rendere favorevole la prognosi e predicibili i risultati. Una
attenzione particolare deve essere prestata
dall' operatore in presenza di denti limitrofi all' accesso chirurgico poiché
manovre ostotomiche non congrue possono determinare la devitalizzazione degli
elementi o compromettere il supporto osseo della dentatura (1). A distanza di
un anno la radiografia di controllo e l'esame clinico confermano la perfetta osteointegrazione
dell' impianto inserito contemporaneamente al rialzo del seno mascellare .
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